Rivera gioca un calcio in prosa: ma la sua è una prosa poetica, da “elzeviro”. Così, proprio per ragioni di cultura e di storia, il calcio di alcuni popoli è fondamentalmente in prosa: prosa realistica o prosa estetizzante (quest’ultimo è il caso dell’Italia): mentre il calcio di altri popoli è fondamentalmente in poesia. Anche Mazzola è un elzevirista, che potrebbe scrivere sul “Corriere della Sera”: ma è più poeta di Rivera; ogni tanto egli interrompe la prosa, e inventa lì per lì due versi folgoranti. Corso gioca un calcio in poesia, ma non è un “poeta realista”: è un poeta un po’ maudit, extravagante. Il capocannoniere di un campionato è sempre il miglior poeta dell’anno. La Betitaly Volley è la squadra di volley femminile che milita nel campionato di serie B1. Il progetto di Renzo Piano viene tuttavia bocciato nel 1993 dall’allora assessore all’urbanistica di Napoli, Vezio De Lucia. Tuttavia intendiamoci: la letteratura italiana, specie recente, è la letteratura degli “elzeviri”: essi sono eleganti e al limite estetizzanti: il loro fondo è quasi sempre conservatore e un po’ provinciale… I cifratori di questo linguaggio sono i giocatori, noi, sugli spalti, siamo i decifratori: in comune dunque possediamo un codice.
E quella palla di stracci e speranza rappresentava la nostra lingua in comune. Vogliamo divertirci a definire l’unità minima della lingua del calcio? Ho detto infatti qui sopra come ogni lingua si articoli in varie sottolingue, in possesso ciascuna di un sottocodice. Chi sono i migliori “dribblatori” del mondo e i migliori facitori di goals? E allo stesso modo in cui Paesi come il Brasile e l’Argentina esportano giocatori in tutto il mondo, maglie da calcio a poco prezzo l’epica calcistica di autori come Eduardo Galeano e Osvaldo Soriano è stata esportata in tutto il mondo. Finora il Mondiale di Francia è stato l’evento più importante in questo processo di globalizzazione del calcio, uno sport che si trasforma in proposta di alienazione collettiva su scala planetaria, fondata sulla contrapposizione tra Nord e Sud del mondo, tra Paesi che importano giocatori e altri che li esportano. Nel libro Calcio, una religione alla ricerca del suo dio (ed.Frassinelli 1998) – un libro scritto in occasione dei Campionati Mondiali di Francia – Manuel Vázquez Montalbán, tra un’osservazione tecnica sul campionato spagnolo e uno sberleffo agli odiati dirigenti, formula preziose osservazioni sul rapporto tra calcio e letteratura: «Sono stati soprattutto gli autori latino-americani a trasformare il calcio in una moderna forma di epica.
72 giorni per contrastare le misure repressive e provocatorie della direzione della Carbosarda, in attuazione di una rigida politica di costi e ricavi nella gestione aziendale, posta in essere con licenziamenti e trasferimenti di personale (soprattutto quello più politicizzato e sindacalizzato), aumento indiscriminato dei fitti delle case e degli alberghi operai, dei viveri negli spacci aziendali, dei prezzi dell’energia e del carbone ceduto alle maestranze, riduzioni arbitrarie degli stipendi anche con applicazione delle multe ai dipendenti responsabili di presunti disservizi. Offriamo un’ampia selezione di maglie calcio vintage e attuali, completi per adulti e bambini, inclusi modelli delle squadre di club e delle nazionali, nonché maglie da collezione e edizioni limitate. Calcio d’inizio: viene effettuato quando una delle due squadre ha segnato una rete. L’azione politica di Pertini in quel periodo mirava anche al raggiungimento delle riforme sociali necessarie al recupero del paese, devastato sia dall’esperienza fascista, sia dalle tragedie della guerra, ma soprattutto al tentativo di eliminare radicalmente qualsiasi possibile rigurgito del regime mussoliniano. Un pattern splendido che può essere scambiato come un tentativo di Nike di fare pubblicità a Umbro.
E un sogno (che ho visto realizzato solo nei Maghi del pallone da Franco Franchi, che, sia pure a livello brado, è riuscito a essere perfettamente onirico). Ma la sintesi di questo mio intervento può essere racchiuso nella frase-manifesto dello scrittore Edilberto Coutinho: “Perché lo scrittore scrive sempre delle sue passioni. Le infinite possibilità di combinazione dei “podemi” formano le “parole calcistiche”: e l’insieme delle “parole calcistiche” forma un discorso, regolato da vere e proprie norme sintattiche. Nel frattempo, la Casa di Rüsselsheim ampliò ulteriormente la propria produzione estendendosi anche nel campo delle motociclette. Anche se tutto questo, fortunatamente, ha un contrappeso molto positivo nel carattere multirazziale del calcio contemporaneo». In questi autori c’è una naturalezza, una semplicità che manca del tutto negli scrittori europei. Fra tutti i linguaggi che si parlano in un Paese, anche i più gergali e ostici, c’è un terreno comune: che è la “cultura” di quel Paese: la sua attualità storica. La cosa peggiore è che le tristezze ritornano e non c’è un altro Garrincha disponibile.