Maglia calcio ac milan 2008 2009 bianca

Nel 1913 la sezione calcio si staccò dalla polisportiva ciclistica: cambiò nome in Pro Monza e fondendosi con i dissidenti della Forti e Liberi sotto il nome di Juventus F.C. Il 5 ottobre 1919 il Monza tentò l’assalto alla Prima Categoria, nello spareggio di Milano contro la Trevigliese, i brianzoli cedettero per 3-2 ma vincendo il girone B di Promozione ottenne l’accesso alle finali: si classificò al 2º posto e venne promosso al massimo campionato dell’epoca. Con la riforma del campionato di calcio nella stagione 1922-1923 il Monza venne ammesso, assieme alle altre società non avvezze all’attività nazionale, al campionato di Seconda Divisione, categoria che mantenne fino al 1926, anno in cui una nuova ristrutturazione dei tornei confinò il sodalizio brianzolo nella Seconda Divisione gestita dal Direttorio Divisioni Inferiori Nord di Genova. Il rammarico per l’esito negativo della stagione del 1965-1966, che portò i brianzoli a lasciare la cadetteria dopo 15 anni consecutivi di permanenza, dura ben poco, infatti dopo appena un anno ci fu il ritorno in Serie B. Il Monza subì un ringiovanimento dell’organico e questa scelta portò i frutti desiderati: la squadra rimase nelle prime posizioni per l’intero arco della stagione e a suon di vittorie giunse allo spareggio con il Como nella cornice dello stadio comunale di Bergamo.

Un gol di Maggioni mandò in delirio i diecimila tifosi giunti dalla Brianza; la notizia giunse a Monza via telefono e si diffuse a macchia d’olio nell’intera città la quale accolse il pullman di ritorno dalla trasferta in un tripudio di gioia. Il Monza centrò il bis nell’edizione 1974-1975, sconfiggendo il Sorrento il 29 giugno 1975. Il trofeo si decise alla lotteria dei rigori, terminata 4 a 3 con realizzazione decisiva di Sanseverino. Allo stadio comunale erano numerosi i sostenitori giunti da ogni parte d’Italia per sostenere la squadra capitolina ma l’orgoglio dei fedelissimi ai colori biancorossi fece stracolmare gli spalti: oltre 12.000 furono le persone presenti al San Gregorio. Lo stesso argomento in dettaglio: Raiffeisen Arena (Bressanone) e Stadio Druso. In occasione del Mondiale d’Italia ’90, lo stadio fu rivisitato con l’aggiunta di sedili e con la diminuzione della capacità a 36.422 posti. Nel 1962 ricorre il cinquantesimo della fondazione e in quella occasione il «presidentissimo» rassegna le sue dimissioni: ciò lascia tutta la Brianza in apprensione per le sorti del club monzese ma il primo cittadino dell’epoca, Giovanni Centemero, riuscì nell’intento di far tornare Sada sui propri passi il quale rimase alla guida ancora per una stagione. Il voto contrario delle piccole squadre, maggioritarie nel Consiglio direttivo della Federcalcio, comportò la fuga delle grandi società, che fondarono la Confederazione Calcistica Italiana e organizzarono un proprio campionato privato in contrapposizione a quello federale.

Dopo un campionato tranquillo conclusosi in ottava posizione, nel 1954-1955 scoppiò una crisi dirigenziale all’interno della società, maglia inter 2025/2026 al termine di una stagione difficile e travagliata. La stagione si chiuse con il successo nel prestigioso Torneo Anglo-Italiano. Esordì nel campionato di Terza Categoria e al termine della stagione regolare ottenne il terzo posto nel girone B del campionato lombardo. Nel 1991 le due società cittadine più importanti si fondono formando l’A.C. Sotto la guida di Annibale Frossi, con gli innesti di numerosi giocatori di notevole caratura e trascinati dai gol di Bruno Dazzi (29 nella stagione 1950-1951), due anni dopo ad Omegna, il 4 giugno 1951 scoppiò la gioia dei monzesi che conquistarono la matematica promozione in Serie B al termine di una cavalcata durata 38 giornate. Nel 1917 accade un fatto piuttosto grave: il 2 dicembre (ultima partita dei gironi eliminatori), dopo la sconfitta interna per 2-3 contro il Legnano nella Coppa Saronno, il Monza venne punito per aver tirato dei sassi all’arbitro e ai giocatori della squadra ospitata all’uscita del campo mentre questi si avviavano verso la stazione, subendo la squalifica del campo per 5 mesi e un’ammenda di 50 lire, sanzione che se reiterata le sarebbe costata la definitiva messa al bando da tutti i campionati ufficiali.

Francesco Mauro per lo scandalo della partita della Coppa Mauro Legnano-Inter 1-0 annullata «a tavolino» dopo aver torchiato l’arbitro Rigoletto Trezzi per fargli ammettere che il gol era in fuori gioco, le venne condonato il debito e i brianzoli tornarono a disputare i campionati ufficiali. In 107 stagioni sportive a partire dall’esordio a livello nazionale, risalente al 3 novembre 1912, la Lazio ha disputato 95 campionati di massima serie (82 campionati di Serie A, 10 di Prima Categoria Nazionale e 3 di Divisione Nazionale), mentre per una volta ha partecipato al campionato di Prima Divisione Sud (1926-27) e per 11 volte a quello di Serie B (1961-62, 1962-63, 1967-68, 1968-69, 1971-72, 1980-81, 1981-82, 1982-83, 1985-86, 1986-87, 1987-88). I biancocelesti hanno terminato il campionato a girone unico 2 volte primi, 4 volte secondi e 7 volte terzi. Nel 1914 prese parte al campionato lombardo di Promozione e si classificò al 6º posto nel girone B. La guerra imperversava e i campionati ufficiali vennero interrotti ma non tutte le società sospesero l’attività alla partenza dei giocatori con la chiamata alle armi: la squadra monzese rimase in vita perché aveva abbastanza giovani (nati dopo il 1895, perché bisognava avere almeno 20 anni per essere chiamati alle armi) per prendere parte ad alcuni tornei gestiti da società affiliate alla F.I.G.C approvati dal Comitato Regionale Lombardo.

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