La crescita del calcio femminile professionistico ha visto il lancio di competizioni, sia nazionali che internazionali, speculari al calcio maschile. 2008-09 – 3º nel girone unico dell’Eccellenza Puglia, vince i play-off regionali (primo turno contro il Copertino, secondo turno contro il Liberty Bari) e vince i play-off nazionali (primo turno contro l’Acireale, secondo turno contro il Montenero). Alla prova del ritorno nel professionismo la squadra divenuta semplicemente Imolese Calcio 1919 si è rivelata competitiva: guidata da mister Alessio Dionisi, ha disputato una stagione di alto livello e ha concluso al terzo posto nel girone B, accedendo per la prima volta nella sua storia ai play-off per la promozione in Serie B perdendo in semifinale contro il Piacenza. Nel terzo incontro ufficiale invece, il 6 gennaio 1911, comparve per la prima volta l’azzurro. L’ultima volta che l’Italia scese in campo con una divisa Diadora fu dieci giorni prima della scadenza del contratto con l’azienda veneta, il 21 dicembre 1994 a Pescara per l’amichevole con la Turchia. Il 20 luglio 1939, durante l’amichevole contro la Finlandia a Helsinki, per la prima volta, la nazionale italiana portò i numeri sulle maglie, che erano neri su un quadrato bianco cucito sul dorso delle maglie.
Questa divisa fu indossata per l’ultima volta il 18 febbraio 2004 a Palermo per l’amichevole con la Rep. La prima divisa venne utilizzata in tutti e sette gli incontri del mondiale, e in cinque occasioni (contro Ghana, Stati Uniti, Rep. Pertanto, venne indossata durante i due campionati mondiali del 1934 e 1938, e durante il torneo olimpico di calcio del 1936, tutti e tre vinti dalla nazionale italiana; nel campionato del mondo 1934, disputato in Italia, venne utilizzata in tutti e cinque gli incontri disputati (contro gli Stati Uniti, nella doppia sfida con la Spagna, contro l’Austria e in finale a Roma con la Cecoslovacchia); al campionato del mondo 1938, svolto in Francia, venne indossata in tre occasioni su quattro incontri giocati (contro Norvegia, Brasile e nella finale di Parigi contro l’Ungheria); ai Giochi Olimpici di Berlino 1936, in tre gare su quattro (contro Stati Uniti, Norvegia e in finale per l’oro contro l’Austria). Nella rassegna mondiale, su tre incontri disputati, l’Italia scese in campo indossando in due occasioni la prima divisa, nel classico abbinamento (contro Polonia e Argentina). Il 10 novembre 1963, nell’incontro di qualificazione al campionato d’Europa 1964 giocato a Roma contro l’Unione Sovietica, l’Italia scese in campo con un insolito pantaloncino nero.
Inoltre, curiosamente, nell’ultimo dei due incontri citati con l’Austria, entrambe le squadre scesero in campo con maglie senza numeri. Altra novità furono i numeri con i bordi bianchi e oro al centro. Le modifiche furono lievi: venne eliminato l’intaglio sul colletto e furono aggiunti un bordino dorato e i numeri anch’essi dorati. La maglia del 1911 venne indossata fino al 1927, con alcune variazioni cromatiche del colore azzurro nel tempo, e modifiche soprattutto nei calzettoni (neri con una fascia a volte bianca e a volte azzurra, posizionata più o meno vicino al bordo del calzettone) e nei pantaloncini (già nel 1912 gli Azzurri indossarono un pantaloncino completamente nero). Le modifiche alla casacca degli Azzurri portarono dapprima ad utilizzare maglie con la particolarità del colletto (nel 1948 con i laccetti), sostituite in seguito da un più semplice girocollo. Nel 1960 gli storici calzettoni neri con fascia azzurra lasciarono il posto a dei calzettoni azzurri con due strisce bianche, posizionate vicino al risvolto degli stessi, mantenendo la maglia azzurra a girocollo e i pantaloncini bianchi. Durante il torneo continentale, gli Azzurri indossarono la prima divisa in tutti gli incontri, nella sua classica composizione maglia e calzettoni azzurri con pantaloncini bianche, con la sola eccezione della sfortunata finale giocata contro la Francia.
Il 3 giugno 2000 a Oslo, nell’amichevole con la Norvegia, esordì il kit Kombat 2000, divisa per il campionato d’Europa 2000 composta da una maglia molto attillata dallo stile semplice e con tonalità di azzurro più chiara e dettagli più scuri che convergevano verso il colletto, tornato a girocollo come unico modello. Italia, per il suo carisma, per il suo modo di fare schietto e ironico, per l’onestà, per l’amore verso i bambini (a cui prestava molta attenzione durante le visite giornaliere delle scolaresche al Quirinale) e per aver inaugurato un nuovo modo di rapportarsi con i cittadini, con uno stile diretto e amichevole. Ogni maglia vintage è selezionata con cura per offrirti il meglio dello stile retrò e della qualità. A cavallo tra questo decennio e quello successivo, la maglia della nazionale fu prodotta dal maglificio Viralfa di Roma. I calzettoni infine sono azzurri dal 1960, poiché in precedenza erano neri. La divisa era formata da un colletto a polo, con pantaloncini bianchi e calzettoni neri con striscia orizzontale. I pantaloncini erano bianchi e i calzettoni azzurri con una striscia dorata orizzontale. Successivamente, finita la sponsorizzazione Adidas e spariti i calzettoni con le tre strisce orizzontali bianche voluti dallo sponsor, la prima divisa rimase invariata nelle maglie, che furono realizzate dal maglificio Landoni («Linea Azzurra», «Maglieria di Lusso»).
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