Il resto è pura accademia Planet nel gestire la gara e tenere a freno i bollenti spiriti per far si che una gara di calcio non si trasformi in pura gazzarra. La Planet ha sempre il baricentro alto e il controllo delle azioni ed in una di queste passa meritatamente in vantaggio con l’ormai ritrovato Ninho che grazie ad un imbucata si trova a tu per tu col portiere per trafiggerlo freddamente tra le braccia protese in un vano tuffo. Mister Sgarellao cerca col suo taccuino ormai imbrattato di schemi di definire quello vincente catechizzando a dovere tutti i giocatori e impartendo ogni singolo movimento da effettuare in campo. A questo punto succede una situazione tragicomica, forse dettata dal clima carnevalesco, nel quale un giocatore di casa in pieno rispetto del fair-play cerca di far fallo al nostro bomber nonostante abbia già segnato e sia esultante braccia al cielo e non contento di ciò rifila una manata al nostro tamburino Paoletto. Lo stesso argomento in dettaglio: Casa Azzurri.
Trasferta insidiosa in casa Planet che si appresta ad affrontare la scorbutica squadra di Ozieri conosciuta nell’ambiente più che per il calcio giocato per i calci e il gioco duro al limite del regolamento,gli arancio si presentano pronti a dar battaglia e a vender cara la pelle nonché vogliosi di riscattare la bruciante sconfitta dell’andata e desiderosi di consolidare la propria posizione in classifica. Quanto è importante per te il legame tra comunità e squadra? La squadra ottenne un pareggio contro il Belgio nel 1989 (1-1), un altro con lo stesso punteggio contro l’Islanda nel 1993 (1-1) e un altro contro la Svizzera nel 1996 in una gara amichevole. Morale Planet avanti 1-0 e dieci contro dieci in quanto l’arbitro è costretto ad esibire due cartellini rossi,uno all’avversario reo di aver dato un pugno a Paoletto e uno proprio a quest’ultimo per essersi prestato come pungiball inerme all’avversario. La tattica giusta sembrerebbe quella di aspettare l’occasione propizia senza dover dare il fianco all’avversario. Pronti via e gli avversari non nascondono il proprio credo colpendo duro a ripetizione i nostri giocatori più funambolici ,la nostra tecnica è superiore ma la loro tattica ostruzionistica fa si che il primo tempo termini a reti inviolate nonostante un palo colpito dal nostro sempre verde Marco Pastore con un tiro insidioso scoccato dall’altezza del calcio d’angolo e una proverbiale veronica di Mattia che lambisce il palo a portiere battuto.
Peccato che gli avversari non si dimostrino dei veri tori,son pronti ad offendere ogni qual volta l’arbitro è voltato, ed agnellini quando l’arbitro è vicino ma sopratutto polli nell’occasione del raddoppio che li vede tutti protesi in avanti per farsi trafiggere nella più classica azione di contropiede dall’abilità del leprotto Mattia. In avanti il duo cacao meraviglhiao Ninho Vandi con Super Mattia Ferioman Deliperi. A questo punto Sgareriksson decreta che può bastare così,inserendo la calma olimpica di Nanni Piras per salvaguardare,dalla caccia all’uomo, il nostro patrimonio dell’umanità Ninho . Nazioni unite, che può non diciamo garantire un perfetto ordine internazionale, ma almeno un punto di deterrenza e di riferimento. Il vero punto è, già ora, prima del via, la capacità che hanno avuto di vivere mesi interi in funzione di un progetto, un’idea. La formazione non prevede grossi stravolgimenti e il Mister appronta l’ormai consolidato e collaudato 4-1-3-2 così schierato : The Burger King Spanu in porta, centrali il granitico Agostam alla sua prima trasferta in quel di San Nicola coadiuvato dal consueto compagno di reparto Capitan Murittu ,laterali Manuele Demuro a sinistra e Andrea Vespiglia Pirasa a destra,davanti la difesa il baritono invasato di scusate son Sando Fadda.
A disposizione oltre al Mister Sgarellao troviamo: Testoni,Nanni Michael Piras ,la bionda boccolosa più famosa della Sardegna Ich Gaspar Nusa al suo rientro e per onor di firma German Kempes. Il kit presenta una disposizione dei loghi molto caotica, anche a causa dell’invasiva fascia blu, posta a coprire maniche e spalle. È stato in parte a causa di un’opposizione alla natura di Roma come capitale di governo, e quindi alla percezione di capitale fiscale, di spesa pubblica e di politica, che è nata l’immagine di Milano come capitale morale dell’Italia. Quando i milanesi affermano che la loro città è la capitale morale, non solo esprimono l’antico regionalismo tipico di tutta Italia e conosciuto come campanilismo (un riferimento alla campana di ogni città), ma si riferiscono anche alla qualità e ai valori della città, storici e contemporanei. È il principale centro finanziario e la più prospera città manifatturiera e commerciale d’Italia.