Sébastien Frey cresce nella squadra francese del Cannes, con cui esordisce in Division 1 e nel calcio professionistico il 20 settembre 1997, giocando da titolare nel pareggio casalingo per 1-1 contro il Rennes. L’Unione Sportiva Braidese, contraddistinta dai colori sociali bianco-azzurri, disputò la prima partita della sua storia il 1º maggio 1913 contro la squadra di Mondovì: il risultato fu di 1-1. Nel 1924 la ragione sociale divenne Società Sportiva Braidese. Già nel 1910 a Mosca venne aperta la prima concessionaria Opel in Russia ed entro la fine dello stesso anno vennero aperti due centri per il servizio assistenza post-vendita a San Pietroburgo e ad Odessa. Ciononostante, la produzione proseguì e anche per il nuovo decennio venne proposto un ventaglio di offerte assai ampio, anzi, ancor più ampio che in precedenza, visto che già nel 1911 vide la luce il nuovo autocarro leggero con portata di 250 kg, a fianco del quale comparvero i primi modelli da 1,5 tonnellate di portata. Tali sperimentazioni, in realtà, vennero imposte alla Opel ancora una volta dall’alto, visto che lo stato maggiore tedesco esigeva delle vetture di rappresentanza adeguate e aveva pensato pertanto di trapiantare un motore derivato dalla produzione Argus sotto il cofano di tali vetture.
I motori Argus prodotti dalla Opel erano con architettura a 6 cilindri, inedita per lo stabilimento di Rüsselsheim, pertanto già in quello stesso 1916 vide la luce il primo esemplare della 18/50 PS, vale a dire la prima Opel con motore a 6 cilindri, costosissima e destinata solo alle alte cariche politiche. Già alla fine del 1905, la Casa di Rüsselsheim poteva contare sull’appoggio di ben cinquanta punti vendita presenti anche all’estero. Ma di lì a non molto giunse finalmente anche il permesso di produrre automobili. Furono in particolare i modelli da 1,5 tonnellate ad essere molto apprezzati. Tale modello poteva essere scelto anche con portata massima di ben 4 tonnellate e andava in questo caso ad affiancarsi ad altri autocarri Opel di pari portata ed introdotti sempre nel 1912. Questi ultimi montavano un motore da 6,2 litri ed erogavano fino a 50 CV. Sempre nel 1912 viene prodotta la diecimillesima Opel: lo stabilimento era stato da poco ricostruito in seguito ai danni cagionati dal devastante incendio del 1911. Alla vigilia della prima guerra mondiale, con il successo ottenuto dalla neonata 5/12 PS «Puppchen», la Opel diviene il più grande costruttore tedesco. La Argus era un’azienda specializzata in motori aeronautici, fondata nel 1901 e che alla vigilia della Prima Guerra Mondiale era già il primo costruttore tedesco in tale settore.
‘vita interna’ alla Federazione realizza, già di per sé, il momento in cui la figc – quale federazione posta sotto la vigilanza ed il controllo del coni – provvede alla tutela degli interessi ‘generali’, fondamentali ed istituzionali dell’attività sportiva calcistica nazionale. La gamma, da quel momento in poi, evolse ancora con l’introduzione di alcuni altri modelli, ma le vendite stentarono fortemente a causa della superinflazione galoppante. Il nuovo decennio si aprì con l’introduzione del nuovo logo Opel a forma di occhio. Nello stesso periodo, a Rüsselsheim, cominciarono i primissimi studi della Opel in tema di aerodinamica applicata alla produzione di serie. Abbiamo lasciato la produzione di autocarri alla fine del primo decennio del Novecento. Per avere un’idea della differenza fra la produzione automobilistica e quella di autocarri, basti pensare che alla fine del 1909 furono prodotte 798 autovetture e solo 47 autocarri. Poiché le commesse da parte dell’imperatore erano enormi, si decise di dirottare parte della produzione ad altre aziende, tra cui la Opel. Indipendentemente dalle caratteristiche, molti di questi modelli sarebbero rimasti a catalogo anche nel corso della Prima Guerra Mondiale, poiché furono proprio le principali tipologie di veicolo richieste dall’Impero Germanico per la causa bellica. E fu proprio lo zar Nicola II a notare la Opel quando durante una gara di durata tenutasi nel 1909 in Russia fu proprio una Opel ad aggiudicarsi la competizione.
Quest’ultimo modello fu destinato a rimanere in listino ancora per pochi mesi, fino alla fine del 1919. Per quanto riguarda i mezzi commerciali, vennero mantenuti in gamma svariati modelli prodotti durante la guerra, o addirittura prima di tale evento. La gamma iniziale delle autovetture Opel del primo dopoguerra fu composta essenzialmente da modelli di lusso realizzati sulla base della superammiraglia 18/50 PS a 6 cilindri, quest’ultima tolta di listino proprio in pieno 1919. Ma vennero riproposti anche alcuni modelli di fascia bassa, come ad esempio la 6/16 PS, quest’ultima realizzata sulla base della vecchia «Puppchen» pre-bellica. Videro la luce anche alcuni modelli di fascia intermedia, con motori da 2 a 3.7 litri, comunque sempre assai impegnativi dal punto di vista economico. Questi ultimi erano equipaggiati con un motore da 2.6 litri in grado di erogare fino a 30 CV di potenza massima, quindi sensibilmente più evoluto rispetto ai precedenti motori da 3.4 litri, ma con soli 22 CV di potenza. A completare l’offerta nelle zone intermedie di tale gamma giunsero la 8/25 PS, evoluzione del precedente modello 9/25 PS prodotto in quantità limitate durante la guerra e dotato di un motore da 2,2 litri, e la 12/34 PS, con motore da 3,1 litri.
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