Intanto, nell’estate del 2004, il Cosenza Calcio 1914 S.p.A. fu riammesso in Serie D dopo una sequela di ricorsi alla giustizia ordinaria. Dal 2020 è presente anche una squadra di calcio femminile, che prende parte al Campionato Nazionale Under-17 e Under-15. Lo zoccolo duro degli ultras irpini, in passato, era in città, ma ora anche nell’hinterland e nei piccoli paesi dell’Irpinia si è diffusa questa mentalità oltre che l’amore per la maglia biancoverde che coinvolge un gran numero di supporter. Tra le principali rivalità spicca quella con il Catania, che trova origine nei lontanissimi anni ’40, quando si verificò uno scandalo che sconvolse il campionato di Serie C. Altre inimicizie per gli ultras avellinesi si registrano con le tifoserie di Ascoli, Bari, Battipagliese, Barletta, Benevento, Brindisi, Cosenza, Crotone, Ebolitana, Fidelis Andria, Foggia, Juve Stabia, Latina, Napoli, Padova, Pescara, Pisa, Reggina, Salernitana, Savoia, Siracusa, Taranto, Ternana, Torino, Turris, Verona, Roma e L.R.
Torino per assistere a una gara contro la Juventus, durante un assalto degli ultras crociati a un pullman di tifosi bianconeri. Nella prima Fase dei play-off, il Cosenza sul proprio terreno di gioco batte la Paganese con il risultato di 2-0, accedendo così al turno successivo; nella seconda i silani affrontano il Matera in una doppia sfida articolata tra andata e ritorno: all’andata il Cosenza si impone per 2-1 sul Matera al San Vito-Marulla; nella gara di ritorno, giocata sul XXI Settembre a Matera, il Cosenza impatta 1-1 e, forti della vittoria dell’andata, approdando così alla fase successiva. Nuove collezioni e modelli disponibili nell’ampio catalogo della Lotto storica azienda veneta, calzature e accessori per i tuoi sport preferiti tennis, calcio, running e il nuovo e divertente gioco del padel. Per la stagione 1997-1998 la Lotto propose una divisa a strisce orizzontali biancoverdi. Per le relative attività di detenzione, vendita, acquisto, trasporto ed impiego degli stessi prodotti esplodenti della categoria 5), gruppo D, non sono richieste le autorizzazioni di cui alla legge ed al presente regolamento di esecuzione. Eccole: presenza di un guru che impone la filosofia di riferimento; sindrome del “noi-contro-loro”, che separa le presunte conoscenze superiori del gruppo dalla cultura nemica che li circonda; il proselitismo tra chi non è un seguace; l’isolamento protettivo che allontana i seguaci dalla realtà del mondo esterno.
Negli ultimi anni quello più conosciuto è Alè Avellino di Tony D. Dalla fine degli anni settanta, prima dell’inizio della partita viene riprodotta una versione strumentale di Yellow Submarine dei Beatles. Negli anni 2010 l’Avellino ha portato al debutto nella propria nazionale il bulgaro Andrej Gălăbinov, Rodrigo Ely nella Nazionale olimpica verdeoro e Samuel Bastien in Under-21 belga. L’Avellino non ha un inno ufficiale. L’Avellino ha modificato più volte il proprio stemma. L’Avellino vanta, in proporzione alle dimensioni del proprio bacino di utenza, un seguito di tifosi molto numeroso. Proprio in virtù di tale gemellaggio, nella stagione 2020-2021 la società dedica la terza maglia ai colori sociali del club olandese, il giallo e il verde. Durante i primi anni 2000 Antonio Nocerino e Tonino Sorrentino difendono i colori dell’Under-19 mentre Marco Vianello venne chiamato a giocare per l’Under-20 il Torneo Quattro Nazioni 2002-2003 che vinse e in cui andò a segno il 30 aprile a Varese contro la Svizzera; nello stesso decennio vestirono le maglie delle nazionali giovanili italiane anche Armando Visconti, Francesco Della Rocca e Andrea Masiello sempre per quanto riguarda l’Under-20 e Antonio Nocerino indossò quella dell’Under-19. Oltre a loro hanno rappresentetato i rispettivi paesi anche Ionuț Andrei Radu, Boris Radunović, Berat Djimsiti e Idrissa Camará vestendo rispettivamente la maglia della Under-21 romena, di quella serba, della nazionale albanese e quella della Guinea-Bissau.
La Selección porta sul petto soltanto lo stemma nazionale spagnolo e non quello della propria federazione calcistica (RFEF). La storica e caratterizzante forma romboidale del logo fu abbandonata agli albori della stagione 2009-2010; il nuovo stemma della neonata società post fallimento fu uno scudo a tre punte dentro il quale campeggiava la testa di un lupo dai tratti moderni e dinamici, su sfondo a righe verticali biancoverdi. Il logo più famoso dell’U.S. Quella avellinese è stata, ed è tuttora, una tifoseria capace di fare grandi numeri e di competere alla pari con piazze molto più grandi; soprattutto in trasferta ha uno zoccolo duro abbastanza numeroso che garantisce sempre buone presenze al seguito dei lupi, a prescindere dai risultati. Di seguito l’elenco dei capitani dell’Avellino con il periodo in cui hanno portato la fascia. Grazie all’ubicazione dello stadio, sia gli abitanti dei palazzi circostanti che i detenuti del carcere borbonico poterono assistere alle partite gratuitamente sino al 1970, anno dell’addio allo storico impianto sportivo per il più capiente Comunale. Gli anni ’90 videro invece Ivano Della Morte e Aniello Parisi indossare rispettivamente la casacca dell’Under-17 e quella dell’Under-18 durante la loro militanza in biancoverde. Con gli azzurrini hanno giocato anche Gabriele Paonessa, Giampaolo Parisi e Francesco Gazzaneo.